I PRESUPPOSTI CONCETTUALI

(Segue da: Il bisogno d'amore)

6. Ricerca attiva e ritiro passivo

Notava bene Harry Stack Sullivan (1953) che la solitudine può diventare un’importante spinta alla ricerca attiva di nuovi rapporti, di contro all’atteggiamento passivo e al ritiro depressivo successivamente descritti dalla Fromm-Reichmann (1959). A parere di Sullivan, tanto maggiore è la sofferenza di chi manca di relazioni importanti,  tanto più forte sarà la motivazione a colmare la propria mancanza.

Ma quando lo stress della mancanza e l’urgenza del risultato fanno superare la soglia di tollerabilità dell’ansia, questa ricerca finisce spesso per diventare spasmodica e inconclusiva, traducendosi nella messa in atto di scelte e comportamenti inadeguati allo scopo, che provocano solo ulteriori frustrazioni.

Pretendere di "bruciare le tappe" in un rapporto di coppia nascente o un bisogno assillante di rassicurazioni da parte del partner  servono di solito più ad allontanarlo che a trattenerlo. Altrettanto dicasi per manifestazioni eccessive di gelosia, o per una pretesa quasi vorace dell’altrui presenza. Così è noto il limite di ogni agenzia matrimoniale quando vengono portate aspettative troppo elevate, mentre chi si serve degli innumerevoli siti di ricerca del partner offerti dalla rete dovrebbe sempre mettere in conto un lungo rosario d’incontri con persone che corrispondono assai poco all’autodescrizione fornita (cfr. Siti d'incontro: le trappole della caccia al parner).

Di delusione in delusione non è quindi infrequente che  l’originaria spinta motivazionale alla ricerca di nuove relazioni scivoli comunque nella rassegnazione della rinuncia, riaprendo quindi quella spirale depressiva dalla quale queste persone più "attive" sembravano originariamente immuni. E con l’instaurarsi del circolo vizioso tra solitudine-depressione-isolamento torniamo di nuovo a doverci occupare del terzo quadrante del diagramma precedentemente illustrato (v. I bisogni relazionali: fig.1).

Se Robert Weiss  (1973) ha davvero ragione, senza nessun distinguo, allora anche per il terzo quadrante (solitudine affettiva + solitudine sociale; v. I bisogni relazionali: fig.1) dovremmo pensare a tipologie d’intervento distinte, che  individuino chi soffre soprattutto per mancanza di affetti rispetto a chi soffre principalmente per problemi di scarsa integrazione sociale, pur evidenziandosi qui delle carenze significative su ambedue i fronti.   

In quest’ottica, il miglior servizio per la donna che soffre per un “divieto d’amore” dovrebbe essere quello di aiutarla specificamente a trovare un partner, vuoi come agenzia matrimoniale o come sito internet di ricerca fai-da-te, vuoi come spa o come clinica di chirurgia estetica (che ne migliori l’aspetto, e dunque il sex appeal), o ancora come corsi di tecniche di comunicazione seduttiva, che addestrino l’interessata a meglio “catturare la preda”… 

Ma è proprio così?

Anche senza voler approfondire in questo contesto il discorso sull’ illusorietà  che contraddistingue, almeno nella maggior parte dei casi, la ricerca mirata di una soluzione a questo livello (v. Dalla mia esperienza di lavoro in agenzia matrimoniale al progetto attuale), resta che queste strategie di "caccia" rischiano, nella migliore delle ipotesi, di procurare un partner che ci avrà scelte – e che avremo scelto − come optiamo per questa o quella pizza del menù: per gli ingredienti di guarnizione, a prescindere dalla loro qualità e dall’impasto, dalla cottura a legna o al forno elettrico.  Probabilmente sazierà comunque la fame nell’immediato, ma perfino la pizzeria alla quale normalmente ci fidelizziamo sarà piuttosto quella che ci prepara la pizza come “piace a noi”, indipendentemente dal fatto che si tratti di Margherita, Diavola, o Quattro Stagioni (che comunque troviamo anche nella pizzeria accanto). A maggior ragione quando si tratta di costruire un rapporto di coppia stabile le guarnizioni esteriori non hanno mai la meglio sulla sostanza, perché una cosa è l’avventura di una notte, o la storia che dura un paio di mesi, un’altra è trovare il partner con cui condividere la vita.

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